Un’atmosfera lugubre,
un luogo cupo e tetro,
avvolto dalle tenebre.
Una scena macabra,
un cadavere fresco di giornata.
Fosse appena scavate,
resti in decomposizione,
lapidi e croci spezzate,
fetore di putrefazione.
Un cumulo di terra che si muove.
Riemerge una mano dal sottosuolo.
Dopo poco irrompe, improvvisamente,
nel bel mezzo del silenzio, un frastuono.
Un grido straziante e gente impallidita che fugge.
Una vittima agonizzante e sangue che scorre.
Sono i morti che si stanno risvegliando,
hanno fame di membra umane.
Non esiteranno e non si fermeranno
finché non avranno spolpato
fino all’ultimo malcapitato.
Abbiamo disturbato il loro riposo eterno,
dando fondo all’umana cattiveria.
Da cacciatori siamo diventati noi la preda.
Evidentemente non c’è più posto all’inferno,
i morti adesso cammineranno sulla terra.

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