Non sono razzista MA…
In tutti questi anni di politiche
di accoglienza scriteriate,
abbiamo riempito le piazze,
affollato le strade,
invece che le tasche
dei meno fortunati.
Per pochi, per giunta,
è diventato un business
dei più redditizi, aggiungo.
Non sono razzista MA…
Non puoi accogliere qualcuno
e poi dimenticarti che esiste.
Abbandonarlo a se stesso.
Trattarlo come un reietto.
Buttarlo per strada
munito solo di una coperta sudicia.
Allora è meglio non prenderlo.
Non sono razzista MA…
Se non c’e lavoro per uno
nato e cresciuto
sul suolo italiano,
ci può essere per un immigrato?
Questo sicuramente
sarà costretto ad accettare
di essere sfruttato
pur di guadagnare qualche spicciolo,
che andrà a discapito
di tutti quelli che verranno dopo.
Non sono razzista MA…
Un immigrato gettato per strada
senza un lavoro né un casa,
cercherà di sopravvivere
in ogni modo anche delinquendo.
Accrescendo il malessere generale
e rendendo la situazione
di sicurezza sempre più grave.
La qualità di vita, così,
non può che peggiorare per tutti.
Non sono razzista MA…
Se dai un appartamento,
una casa popolare,
a una famiglia immigrata
che risulta con reddito zero,
la stai togliendo
a qualche residente che finirà
per dormire in macchina
e a rovistare dentro un cassonetto.
Non mi ritengo razzista
e vorrei che ognuno capisca
che il MA è essenziale,
che non ci si può schierare
ciecamente da un parte
senza tenere in considerazione
ogni posizione, ogni situazione.
Razzista ormai è un termine inflazionato,
svuotato del suo reale significato.
Ormai è un ombrello sotto il quale si raggruppa
tutto quello che è avverso al pensiero
buonista, che risulta scomodo
e che deve essere censurato.
Non si può dire a prescindere:
“Questo è un pensiero razzista!”
Etichettando qualcuno come maligno,
solo perché ha espresso un parere
divergente dal gregge benpensante.
Non si può obbligare a far tacere
chi ci ha rimesso e avrebbe da ridire,
ma che finisce per tacere
per paura di essere sempre bollato
come fascista eretico.