Ripenso ancora
a quel treno perso
per un soffio,
in un lontano passato.
Era stato un dispiacere grosso.
Mi era sfilato davanti,
sfrecciando
a più non posso.
Mi era sfuggito
per un attimo.
Era partito
all’improvviso,
senza dare preavviso,
addirittura in anticipo.
Come se avesse avuto fretta
di raggiungere
un’altra meta.
Di lasciarsi indietro
un binario morto.
Di tagliare i ponti
con tutto il resto.
Avevo ancora
in una mano il biglietto
appena obliterato,
e nell’altra un mazzo di fiori
con un messaggio romantico.
Ma quel treno
non mi ha aspettato.
Se n’è andato,
lasciandomi appiedato.
Come se niente fosse.
Ha serrato le porte,
e ha sbuffato,
stizzito.
È partito
e mai più ritornato.

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