Tutto comincia da se stessi, più si acquista consapevolezza di se stessi, più si scava a fondo nel proprio inconscio, più si avrà consapevolezza del mondo interno, e più la si avrà del mondo esterno. Siamo il riflesso del mondo in cui viviamo, conoscendo il nostro io interiore, il nostro alter-ego, il nostro specchio, vediamo come siamo veramente, senza le maschere che indossiamo quotidianamente, siamo solo noi, nudi e crudi: i nostri pregi e difetti, i nostri punti di forza e di debolezza, i nostri limiti, le paure, i pregiudizi, e i condizionamenti che ci sono stati imposti dalla società durante il corso della nostra vita. Chi siamo? Chi eravamo? Perché siamo così? Perché siamo arrivati a questo punto? Sono le domanda giusta da porsi come punto di partenza. Bisogna riprendere contatto con la nostra parte più nascosta, troppo spesso tenuta segregata, riappacificarsi con il nostro lato femminile, nel caso in cui siamo uomini e maschile se siamo donne, bisogna scavare nel passato per capire chi eravamo, chi siamo e cercare di capire le cause che ci hanno portato alla situazione attuale, gli episodi della nostra infanzia che ci hanno segnato, e, soprattutto, venire a contatto col nostro “lato oscuro”: scandagliare le regione più profonde della nostra mente, i recessi della nostra anima. Per scoprire, così, le nostre paure e i nostri desideri reconditi, e, quindi, venire faccia a faccia col nostro inconscio. In questo processo, per alcuni, viene in aiuto l’interpretazione dei sogni, può essere la svolta che cercavamo. In questo modo possiamo riscoprire quel rapporto con madre natura che è stato alterato, rinnegato dalla società moderna, che si pone come antagonista della natura invece che considerarla una fida alleata; l’uomo invece che considerarsi una parte del tutto, si sente superiore e vuole dominare la natura. Ed è proprio riappacificandoci con il nostro lato primordiale, animale, naturale, istintivo che le evidenti contraddizioni vengono a galla, e scopriamo il marcio che c’è in noi e negli altri; forse imparando a stare bene con noi stessi, potremmo stare bene anche con gli altri. Comprendendo chi siamo e accettandoci, possiamo trovare la pace e la tranquillità, l’equilibrio che disperatamente andavamo cercando esternamente. Facendo pace con il nostro io interiore, smettendo di combatterlo, accettandoci per ciò che siamo, possiamo dare una svolta radicale alla nostra vita e cominciare a cambiare in meglio, e, forse, anche a cambiare il nostro “destino”, che pensavamo già scritto. La maggioranza si ferma a questo punto, e fugge via in preda al terrore, ma è proprio qui che comincia il bello, per chi resta, per chi sopravvive, avviene la rinascita; come una fenice risorgiamo, ogni volta che moriamo, dalle nostre ceneri, e siamo pronti per spiccare il volo per un nuovo inizio. Quando rinasciamo abbiamo una grande opportunità. Man mano che impariamo a conoscerci, potremmo anche imparare a cambiare noi stessi, ad acquisire la capacità di migliorarci: diventare duttili, malleabili, cominciare a capire cosa cambiare, come vorremmo diventare, come migliorare e quindi mutare, trasformandoci, in una metamorfosi continua. Questo processo va avanti durante tutto l’arco della nostra vita, non si finisce mai di conoscersi, di conoscere e di migliorare, e di imparare, fortunatamente.