L’astronave viaggia,
a velocità di curvatura,
verso un pianeta abitabile,
unica speranza flebile
di qualche generazione futura.
Ad un tratto,
fuori da ogni previsione,
uno sconquasso,
entra in collisione
con un corpo estraneo.
Si apre una falla nello scafo,
il settore viene
immediatamente sigillato.
Parte dell’equipaggio
corre subito a ripararlo
ma, mentre stanno lavorando,
accade l’impensabile.
Striscia fuori dall’oscurità
una ripugnante creatura
che, digrignando i denti,
comincia a sbavare.
Il terrore si fa subito palpabile.
In un momento,
azzanna un malcapitato
recidendogli la giugulare,
prima che abbia nemmeno
il tempo di pensare.
Banchetta delle sue carni,
mentre gli altri, impotenti,
stanno a guardare.
Cercano una via di uscita,
ma la gravità non è loro amica.
In men che non si dica,
la creatura, fulminea,
vi si avventa,
e con i suoi lunghi artigli
li fa a brandelli.
Il sangue fluttua in abbondanza,
le loro interiora sono sparse
per tutta la stanza.
Ma, per essa,
non è mai abbastanza,
la sua sete di sangue
è smisurata,
la sua fame
non si è ancora placata.
La creatura, allora,
entra in una apertura
di una conduttura,
alla continua ricerca
di carne fresca.
Dalla sala di comando,
assistono alla scena,
sbigottiti, impietriti,
attendono il loro turno
impauriti, tremando.
Si sono sigillati,
ma sentono un rumore
provenire dalle condutture.
Inermi, se ne stanno fermi,
cercando di fare silenzio.
Con l’ultimo barlume
di lucidità, lanciano
un messaggio di soccorso
a qualche altra civiltà.
La nave spaziale,
rimane, ora,
in balia degli eventi,
senza equipaggio.
Come il tremebondo
radio messaggio,
unica testimonianza
della loro tenue speranza,
vagano…
Alla deriva
nello spazio profondo
