Vacanze trash all’italiana

Come ogni anno, il Direttore galattico della megaditta, organizzava dei mostruosi viaggi lowcost aziendali, a cui gli impiegati erano costretti a partecipare. Chiaramente l’organizzazione spettava sempre al geometra Filini, noto per il suo fiuto degli affari, e per i suoi occhiali a doppio fondo. Ogni volta gli impiegati sono fortunati se ne escono vivi e fanno ritorno. Ovviamente anche il nostro Ragionier Fantozzi, che aveva appena prenotato e versato la caparra per le ferie al mare, è costretto coattivamente a partecipare. Invece che in aereo, con l’inganno, vengono stipati in un carro bestiame come sardine. Durata del viaggio stimato, senza pause, 72 ore filate; non è contemplato neanche evacuare. È permesso solo pregare ogni volta che l’autista si addormenta al volante e comincia a sbandare, allazzare le zinture è opzionale, non serve la fede, tanto se deve succedere succede. Meta della vacanza qualche sperduta e dimenticata località estera di montagna. Ovviamente l’abbigliamento previsto era invernale, completamente senza senso: 30kg di sovrappeso cadauno, compresi tuta, scarponi e sci, in piena estate, portati a spalle e senza Sherpa. Arrivando alla stazione scoprono che sono tutti in maniche corte, così vengono condotti a uno spaccio aziendale dove vengono rapinati per comprarsi quattro stracci leggeri, a tariffe paurosamente disumane. Appena fatti gli acquisti, la nuvola del ragioniere, che li perseguita da tempo immemore, si fa vedere e scatena un alluvione. Piove nove giorni su dieci, di cui l’ultimo lo passano sperando di poter tornare a casa con le loro gambe. Infatti invece che in un villaggio vacanze, erano finiti in un terrificante campo di concentramento, una clinica di dimagrimento, senza inservienti. C’era solo una agghiacciante voce con accento tedesco che strillava ordini dall’altoparlante:”Achtung Achtung, i signori prigionieri… ehm vacanzieri sono intimati di recarsi alle loro celle… ehm stanze, pena la fustigazione e la crocefissione”. Per risparmiare vengono affidati alle amorevoli cure del Dottor Birkermaier, la cui filosofia è leggerissimamente estrema: niente mangiare e niente bere. È permesso solo lamentarsi, durante l’orario dei supposti pasti. Le attività ricreative comprendevano: una sgambata fino a Pinerolo alla bersagliera ma senza sellino, la pesca al famigerato pesce ratto e la caccia, in cui i numerosi partecipanti, disperati, ammucchati in 20 metri quadrati, non trovando prede, presi dalla fame si diedero al cannibalismo. Così il Ragioniere al quinto giorno, sognando il mitico mercoledì di coppa, una frittatona di cipolle e una familiare di Peroni gelata, in preda alle allucinazioni mistiche, vedendo la Madonna, fa una scelta azzardata, evadere, ma non ha le forze neanche per strisciare, solo per lasciare un testamento per i suoi cari, in caso in cui il divertimento diventi eccessivo e non faccia più ritorno:”fate che le mie spoglie siano consegnate a mia moglie, che stimo immensamente, non vengano profanate nè usate per una poltrona in pelle, e nemmeno vendute a tranci al mercato del pesce”.

In memoria di Paolo Villaggio e Gigi Reder