Non siamo altro che polvere spaziale.
Siamo infinitesimali granelli di sabbia
nello sconfinato deserto siderale.
Siamo minuscoli ingranaggi
di un disegno più grande.
Siamo insignificanti, siamo irrilevanti,
rispetto alla vastità dello spazio.
Siamo un pianeta minore
che orbita intorno a una stella di media dimensione
in una qualunque tra altre cento miliardi di galassie.
Eppure ci sentiamo il centro dell’universo.
Ci crediamo i padroni del creato.
Pensiamo di poter avere il controllo,
ci arroghiamo il diritto di decidere
della vita e della morte di ogni individuo,
di alterare il nostro precario equilibrio.
Ci sentiamo i prescelti da un presunto dio.
Ma non siamo altro che un puntino
in balia di ogni repentino evento.
Non siamo altro che un bruscolino
che può scomparire in qualsiasi momento.