Dove è più lercio e marcio,
lui ci si butta a capofitto.
Annusa ogni sorta di schifezza
e si lecca pure i baffi.
Sprofonda il muso
grugnendo come un porco.
Raccatta da terra
ogni genere di sporco.
Ogni bastone laido,
ogni fazzoletto intriso,
ogni brandello di cibo.
Lecca il pavimento,
lo lustra fino alle fondamenta.
Vuole sempre leccarmi i piedi sudati
dopo una lunga camminata.
Si lecca gli attributi,
si lecca il buco del culo,
eppoi vuole baciarmi in bocca.
Annusa le mutande zozze,
rosica le scarpe rotte,
ciancica le calze usate.
Gli piacciono le pisciate
delle femmine in calore.
Quando ne fiuta una,
va fuori di testa.
Sbava e smascella.
Quando poi la incrocia
in carne e ossa,
ulula al vento.
È svergognato e allupato.
Le annusa, insistentemente
e spudoratamente il didietro,
fino a che non è appagato.
Fino a che non è saturo
del suo fetido olezzo.