Ti ricordi di quel luogo segreto
che sovrastava tutta la vallata.
Era in cima alla collina più alta,
sotto quell’enorme faggio.
Lo scoprimmo per puro caso
in quel giorno soleggiato di maggio.
Era talmente pacifico e silenzioso,
nel bel mezzo di quel campo erboso.
Sembrava come di stare in un dipinto a olio.
Era il nostro posto speciale.
Era un posto senza eguale,
dove eravamo soliti incontrarci
quando tutto sembrava andare male,
quando eravamo saturi degli altri.
Era il solo dove potevamo coccolarci
e stare abbracciati per intere primavere.
Senza essere soggetti a occhi e orecchie indiscrete.
L’unico dove potevamo essere liberi
di essere noi stessi senza regole.
Senza maschere, senza imposizioni.
Lì eravamo solo due anime gemelle
immerse in un mare di verde.
Dove lo sguardo non incontrava barriere
e la nostra mente era libera di spaziare.
Dove potevamo fantasticare
la nostra futura vita insieme.
Dove potevamo stare assieme
senza paranoie, senza storie,
senza remore, senza supervisione.
Dove potevamo essere noi due
senza la solita pubblica farsa,
soltanto noi due e basta.