L’Uomo di latta

Non ho tempo di pensare più a niente,

i giorni si succedono frettolosamente.

Le settimane si alternano meccanicamente.

Ma quello che è peggio è che, tra gli ingranaggi,

non riesco più a immaginarci insieme,

non avverto più la tua mancanza.

Sono diventato senza cuore, come l’uomo di latta.

Mi sono costruito una spessa corazza,

e, ora, nemmeno un raggio di sole passa.

Non che mi manchi la carità o la gentilezza,

mi manca la forza di volontà, dopo i quaranta,

di ricominciare un’altra storia stramba.

Di corteggiarti come l’uccello del paradiso con la danza.

Quello che è peggio è che l’affetto nemmeno mi manca.

Sono gelido come un cyborg e non avverto più emozioni.

Non mi sento di sperare ancora nelle unioni.

Il futuro mi si para davanti sempre più solitario.

Ma quello che potrebbe sembrare strano 

è che non mi pesa, oramai, è diventato l’ordinario.

“Una volta avevo un cervello, e anche un cuore, e avendoli provati tutti e due, ti assicuro che preferirei di gran lunga possedere un cuore.”


L’Uomo di Latta del Mago di Oz

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