So metallaro duro.
C’ho i capelli lunghi fino al culo.
Me ricopro de borchie,
porto gli anfibi e sfoggio il chiodo.
Me scolo un barilotto de birra da solo.
Me galvanizzo con ogni assolo.
La commerciale me fa vomitare,
la discoteca me fa venì l’orticaria.
So metallaro duro.
C’ho il metallo liquido
che me scorre nelle vene.
Come il T1000 di Terminator.
Me gaso con i power chord
e ogni riff di chitarra distorto.
Vado in delirio in mezzo alla folla,
fecendo il gesto delle corna.
Non ce posso fa niente.
Non so truzzo, so differente.
Me dole la cervicale,
c’ho una fitta all’intercostale.
Ma quando sento schitarrare,
me sbrocca la brocca.
Comincio ad agitare la testa
e me getto nella mischia.
E del resto, chi se ne infischia!
Ma sfogo solo col pogo,
picchio gli emo per gioco.
Domani sicuro me sveglio
con le orecchie che me fischia,
col mal di testa e il rinfaccio.
Con le ossa e i muscoli allo sfascio.
Ma al prossimo concerto ce rifaccio,
me prendo una sbornia che sicuro arcaccio.
So metallaro e me ne sbatto il cazzo!