La fuga dello stronzo

Quando il suo cane

è colto da un impulso irrefrenabile 

e si accovaccia per farla.

Allora, il padrone stronzo,

si guarda intorno,

e, quando non vede nessuno, 

comincia a strattonare

quel povero animale.

Prova a interromperlo in ogni modo,

pur di non raccogliere l’escremento.

E subito si dilegua come il vento,

fugge in un battibaleno

trascinandoselo dietro ancora intento.

E lo stronzo rimane sul cemento,

finché qualcun’altro più disattento,

non lo pista maledicendo il povero animale.

Ma è solo colpa dell’inciviltà del suo umano

se quell’escremento marrone

è rimasto immacolato,

finché non è stato calpestato.

È colpa di quello stronzone del padrone,

non certo del povero cane 

che si doveva solo liberare.

E pensare che bastava un sacchetto

e chinarsi giusto un attimo,

per convivere civilmente con ogni altro.

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