Divide et Impera

Siamo divisi, questo è innegabile. Le persone si scannano tra di loro per ogni non nulla, anche per questioni futili e insignificanti. La gente è divisa dalla fede religiosa, da quella politica, addirittura da quella calcistica. La gente è divisa dalla razza, dalla nazionalità, addirittura dalla città di provenienza; per non parlare poi della classe, dello status sociale, dalla casta. C’è chi si scanna poi perché ha idee, opinioni, addirittura gusti diversi, non capendo che facciamo tutti parte della stessa famiglia, che siamo tutti terrestri, abitanti della terra. Non capendo che proprio queste divisioni sono la causa, l’origine di tutti i nostri problemi, non capendo che proprio grazie a questo chi detiene potere e ricchezza ci tiene in pugno. Ci sottomettono e ci impongono la loro volontà, loro sono la minoranza, noi siamo la maggioranza. Cosa succederebbe se tutti quanti fossimo d’accordo almeno su una cosa, una singola, che il mondo va nel verso sbagliato, che uniti possiamo creare un mondo più equo, più giusto, più solidale e che basterebbe dire: qui nessuno fa più niente finché non cambiano le cose. Semplice e Pacifico. Non c’è nessun bisogno della violenza, la violenza genera solo altra violenza: la non violenza è l’unica via possibile per la pace, come diceva Gandhi. Basterebbe un passaparola e in un attimo potremmo porre fine a tutto questo scempio. Purtroppo ognuno di noi pensa sempre al suo orticello, ci hanno abituati a essere menefreghisti, ad anteporre il bene personale a quello comune. Ci hanno condizionato a livello globale grazie ai media di regime, dicendoci che bisogna essere competitivi fin dalla nascita, arrivisti, che bisogna omologarsi alle loro idee, ai loro valori, alla loro versione della verità, senza ragionare con la propria testa; ci vogliono separati perché siamo più controllabili, ricattabili. E per stroncare ogni cambiamento sul nascere, ci tengono separati e alimentano le nostre divisioni. Quello di cui abbiamo bisogno più di ogni altra cosa è di una rivoluzione delle coscienze. Quando capiremo una buona volta che un danno a una sola persona è un danno per tutta la collettività, riusciremo a fare il salto di qualità che l’umanità si merita, un mondo migliore non è solo possibile ma è già alla nostra portata.