Se cerchiamo di trovare una metafora per spiegare il processo del cambiamento nell’essere umano, più di ogni altra, possiamo trovarla nell’acqua, come già hanno fatto prima di noi diverse dottrine filosofiche o religioni di tutto il mondo, come il taoismo. In fin dei conti, siamo fatti per il 70% d’acqua, forse dovremmo comportarci proprio come lei: essa è cedevole ma è anche forte, si adatta al contenitore in cui viene messa, quindi è duttile, ma è anche capace di frantumare la nuda roccia. Come fa il salice piangente che si piega alle sferzate del vento, attutendo i colpi e resistendo senza spezzarsi. Quindi più si diventa malleabili, plasmabili, più si riesce ad adattarsi alle situazioni della vita, alle vicissitudini, ma badate bene, adattarsi non vuol dire essere soggetti a condizionamenti, ma esattamente il contrario. È scegliere in cosa cambiare, conoscere se stessi e scegliere di migliorare, giorno per giorno, di mutare in qualcosa di più evoluto: imparare dagli errori del passato e agire di conseguenza. Più si prende coscienza di se stessi e del mondo che ci circonda, e più possiamo cercare di influenzarlo, cambiandolo direttamente ma anche indirettamente, agendo su noi stessi e sugli altri, influenzando le persone che ci sono vicine. Più si acquista coscienza di noi stessi, più la si acquista del mondo, e più si può influire portando una ventata di aria fresca. È proprio la staticità che porta allo stagnamento, a proposito di acqua, più rimaniamo ancorati a una visione del mondo fissa, preconfezionata, più accumuliamo certezze e più ne rimarremmo invischiati. Bisogna cercare di adattarsi, di rivedere le nostre posizioni, di mettersi in discussione costantemente, poiché non si finisce mai di imparare. Il cambiamento è una costante della nostra vita, forse non ce ne accorgiamo, ma è così, e prima lo accettiamo, prima ci mettiamo il cuore in pace, e meno sarà traumatico il passaggio, la trasformazione. Purtroppo, più si progredisce con l’età e più è difficile cambiare, diventiamo refrattari al cambiamento, forse è anche perché invecchiando tendiamo a collezionare le certezze, scambiandole per perle di saggezza, o forse, perché perdiamo la voglia di imparare, ammesso di averla mai avuta, complice il sistema scolastico che riesce nell’intento di farci odiare l’apprendimento. Progressivamente ci arrendiamo e smettiamo di lottare, ed è proprio questo l’errore più grande.
«Imparare vuole dire cambiare.»
Siddharta Gautama (Buddha)
«Una mente intelligente è una mente che ricerca. Non si accontenta delle spiegazioni, ne è una mente che crede poiché credere è un altro modo di fermarsi. Se conoscessi la causa della mia ignoranza, sarei un saggio. Per cambiare, per diventare un’altra cosa, dobbiamo prima sapere che cosa siamo. Prendi ciò che ti è utile e da lì progredisci. La vita stessa è la nostra maestra.» Bruce Lee
«Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.» Lao Tzu