Auto inquinante,
tanfo asfissiante,
clacson assordante,
traffico delirante,
vita stressante.
Lo scooter zigzagante,
ti sorpassa a destra,
portandosi dietro lo specchietto.
Il pedone che attraversa in diagonale,
pur non essendo un alfiere,
è il primo a finire in ospedale.
Il monopattino, sfreccia a manetta,
rigorosamente, controsenso.
Appena ti sei rilassato un attimo,
arriva a sirene spiegate
il pronto intervento.
Al semaforo rosso,
se sei il primo, stai accorto,
quando diventa verde
devi scattare, all’istante,
altrimenti ti mandano a quel paese.
C’è sempre un incidente
proprio quando sei in ritardo,
stai incolonnato le ore.
Nello specchietto retrovisore,
appare una luce abbagliante
che ti fa smadonnare,
per un niente rischi un frontale.
La panda che sbanda,
l’autobus che ritarda,
arriva sempre quando
ti accendi una paglia.
Col classico conducente
che si crede il padrone della strada.
Con i Suv fanno a gara
a chi è più prepotente,
chi è più mina vangante.
Non ti sorpassano,
ti passano direttamente sopra
come un carrarmato.
Poi ci sono quelli
che hanno preso la patente
con i punti del supermercato.
Quelli che procedono a passo d’uomo,
che insultarli è un diritto, non uno sfogo.
Quelli che stanno al cellulare, fumano, bevono,
e nel frattempo fanno il cruciverba sul giornale.
Poi c’è il genio che sorpassa in curva,
quello che parcheggia sopra il marciapiede,
o quello che sorpassa con la doppia striscia continua.
Per quelli reintrodurrei la tortura.
Infine c’è qualche demente
per cui la freccia è un optional,
come chi esce da una rotatoria
tagliandoti la strada, suonandoti,
e vuole pure avere ragione,
sarebbe da spedirli dritti alla legione.
C’è la donna al volante, pericolo costante,
che non è capace di parcheggiare,
anche se in quel posto
c’entrerebbe un tir col rimorchio.
Quelli che vanno in motorino dritti in punta,
che sembra abbiano preso una supposta.
C’è quello ubriaco perso,
che ondeggia e invade la corsia opposta.
Poi c’è il solito gruppo di ciclisti
che non sanno andare in fila indiana,
per superarli rischi di andare fuori strada.
Per ultimo il più micidiale,
mi raccomando, stai sempre attento
al vecchio col cappello.
Quello che procede a due all’ora,
attaccato al parabrezza.
Che va in prima a cinquanta,
con gli occhiali a doppio fondo,
e il motore che fa un rumore assurdo.
Se lo incontri fermo all’incrocio,
ti prende subito la strizza,
se te lo trovi davanti al semaforo,
ti viene in un attimo l’angoscia.