Clima di repressione

Da un po di tempo,
aleggia un clima di repressione.
C’è odore di napalm nell’aria al mattino.
C’è olio di ricino per colazione.
È sempre pronta una punizione.
Il cielo è plumbeo e nero.
Tira un vento gelido
e piovono manganelli.
Non ce ne sono di ombrelli
e, sotto agli elmi,
neanche di cervelli.
Sono tempi tremendi.
Il clima è rigido, in giro
c’è sempre qualche spiffero.
Ogni nostro vestito è ormai logoro.
Il potente di turno è becero.
Chi protesta è scomodo.
Ogni diritto è negato,
dissentire è vietato.
Il pensiero è uniformato.
Anche se, a volte, c’è qualche spiraglio,
questo, però, viene subito represso
con qualche raptus violento.
Ma, nonostante tutto,
non dobbiamo vestirci a lutto.
Il sole della ragione
tornerà a splendere
nel nostro belpaese,
e il futuro sarà ridente.
Non può piovere per sempre.

Venerdì 23 febbraio 2024 a Pisa e Firenze la polizia ha caricato in maniera estremamente violenta due cortei pro Palestina a cui stavano partecipando in gran parte studenti minorenni.