L’italiano medio pensa
sempre di essere il più furbo,
che ogni altro sia stupido
e che tutto gli sia dovuto.
Evade le tasse e per colpa sua
tutti gli altri le pagano salate.
Pensa solo al suo orticello,
è egoista fino al midollo.
È un raccomandato, è calcinculato.
Niente nella sua vita se l’è meritato.
È lobotomizzato, è indottrinato.
È un pecorone che tifa sfegatato.
Di donne procaci è affamato.
Pecca durante tutto il feriale
e viene redento nel finale settimanale.
È un benpensante moralista,
giudica ogni altro, anche se dentro è marcio.
È prevenuto, di mentalità chiuso.
È tarato, è limitato, è cecato.
Non vede più in là del proprio naso.
È spregevole, in pratica si sente sollevato,
pensando che gli altri stanno peggio.
Agisce solo in base alla propria reputazione.
Vive seguendo il cattivo esempio
di chi ci comanda, delinquendo
e rubando a destra e manca.
È completamente senza cervello,
guarda c’è posta per te e il grande fratello.
In pratica 30 anni di berlusconesimo,
di talk show e di squallidi reality,
hanno irrimediabilmente compromesso
il suo spirito critico e le sue facoltà mentali.
Neanche il massone Licio Gelli
avrebbe potuto fare di meglio.
Rendendo l’italiano medio
un perfetto imbecille patentato.
Una pecora belante asservita,
facile da comandare a bacchetta.
Incapace di ragionare
con la propria testa.