Le giornate
si susseguono
tutte identiche.
Mimetiche.
Patetiche.
Si inseguono,
rincorrendosi
frettolosamente,
senza mai prendersi.
Vanificandosi vicendevolmente.
Ogni sforzo sembra fatto inutilmente.
Ho perso la voglia di vivere,
non c’è più motivo per sorridere.
Mi sembra di essere andato
alla deriva nello spazio.
Mi sento schiacciato.
Mi sento sottovuoto.
Sono a corto di ossigeno.
Sono pervaso
da un senso
di smarrimento.
Mi sento disperso
in una cortina fumogena.
Sono immerso in un grigiore diffuso
che mi toglie il respiro.
Che mi annebbia la vista,
che mi ovatta l’udito.
Tutto sembra scurito,
la vita ha perso il suo fascino.
La sua brillantezza.
Non c’è più speranza
minima di redenzione.
Non c’e più questione.
C’è solo questo continuo senso
di oppressione esteriore,
che mi comprime
e non da mai tregua
durante la veglia.
Solo il sonno diventa
come un piacevole limbo,
un momentaneo sollievo
in cui potersi pacificare,
ma che dura solo un attimo.
Un battito di ciglia,
eppoi ricomincia
la solita tiritera.
Reinizia tutto da capo
il quotidiano strazio.
