In questa società rapace,
per fare quello che ti pare e piace,
devi essere furbo e vorace,
devi essere falso e mendace.
Per fare strada, l’importante,
è essere freddo e calcolatore,
diventare un ingordo approfittatore.
Per arricchirti, in pochi istanti,
devi appropriarti dei beni degli altri,
devi essere avido, cupido,
e raggirare qualche stupido.
Per essere un vincente,
devi essere spietato ed efficiente,
sconsiderato, per nulla penitente.
Per scalare la piramide,
devi alzare la voce e sgomitare,
devi farti valere, ma anche imparare
a leccare l’altrui sedere.
Per fare carriera, all’occorrenza,
devi abbassare la cerniera
e fottere la concorrenza.
Per sopravvivere, a tua volta,
e non farti calpestare,
devi imparare a piegare
le gambe, e a non chinarti.
Debole coi forti, e forte coi deboli.
Per farti accettare, in generale,
devi adeguarti e omologarti,
devi seguire ogni dettame
che la società ti impone,
devi essere come si suppone
che tu sia, e non come vorresti.
Non c’è spazio per i sogni,
esistono soltanto i bisogni.
Per conservare il tuo posto
devi imparare a obbedire,
a farti umiliare e sminuire,
ad annuire e a farti zittire.
Per tirare a campare, a volte,
devi fare il lavoro che ti accade,
farti sfruttare per un tozzo di pane.
Per sbarcare il lunario, in fine,
devi sgobbare come un dromedario
finché, quando non sarai più necessario,
qualcun’altro, che vuole salire più in alto,
ti crocifiggerà e ti coprirà con un sudario.