Maestosi altari,
festosi alveari,
lussureggianti e imponenti
sculture viventi,
eleganti e svettanti
grovigli verdeggianti;
pulsanti di linfa,
brulicanti di vita.
Sono la benefica creazione
dell’unica e sola madre natura,
sono la magnifica manifestazione
di tutta la sua infinita premura,
sono la lampante testimonianza
di tutta la sua benevolenza.
Hanno rami che si protendono al cielo,
hanno salde radici che affondano nel terreno,
hanno un robusto fusto che li sorregge,
hanno una spessa corteccia che li protegge,
hanno incantevoli fiori che li adornano,
e dolci frutti che dalle sue estremità pendono.
Sono il rifugio d’innumerevoli creature,
ci sfamano, ci curano e ci riparano,
ci proteggono, ci sorreggono e ci riscaldano,
ci donano l’ossigeno che ci fa respirare.
È per questo e per molto altro
che li dovremmo adorare,
ogni domenica, in un bosco,
invece che in chiesa, ci dovremmo recare;
sederci alle loro pendici e contemplare,
sotto i loro rami dovremmo pregare,
e della loro fortuita esistenza
ogni giorno ringraziare.