Sono un malato immaginario,
di quello che mi dice il dottore,
faccio sempre il contrario.
Sono ipocondriaco,
delle patologie sono un vero maniaco.
Quando mi sento malato,
mi viene un attacco di panico
e divento subito tachicardico.
Se mi faccio un taglietto
divento emofiliaco.
Se mangio troppo,
divento anche celiaco.
Se mi sento osservato
divento pure stitico.
Sono sempre in bilico
tra la vita e la morte.
Cerco su google
ogni mio sintomo.
Mi convinco
e mi do per vinto
di avere ogni malanno.
Vado in affanno,
mi imparanoio
e finisco in manicomio.
Sono insofferente.
Sono indisponente.
Sono inappetente.
Vado in panico,
divento isterico
per un non niente,
e mi prende un accidente.
Sono germofobico,
della pulizia sono un fanatico.
Se mi stringono la mano,
poi mi lavo e mi strofino
finché non mi scarnifico.
Sono claustrofobico,
se entro in ascensore
con altre persone
trattengo il respiro per ore e ore.
Sono ossessivo compulsivo,
quando mi incastro
combino un disastro.
Sono un impiastro,
passo il pomeriggio
a contare le macchie del pavimento.
Sono meteoropatico,
mi agito per un alito di vento,
cambio umore come cambia il tempo.
In realtà è solo suggestione,
è unicamente una mia invenzione.
Ha origine tutto quanto nella mia mente.
È lì dove comincia e pure dove finisce.
Sono succube, ne sono cosciente,
ma non posso farci niente.
«Le sale d’attesa sono un’invenzione dei medici per moltiplicare la clientela. Non siamo noi che aspettiamo il dottore, è il dottore che aspetta che tutte le malattie si propaghino tra i pazienti.»
Supercondriaco – Ridere fa bene alla salute (2014)