Trema la damigella,
coperta da una mantella.
Nel fitto della notte
si aggira sola,
col cuore in gola.
Un ombra oscura
proiettata sulle mura,
la insegue e la preda,
non le concede tregua.
Brama la sua carne,
ha sete del suo sangue.
In un vicolo cieco,
viene messa alle strette.
La creatura si avventa
sulla sua vittima inerme.
Due buchi sul collo,
e tutto quello che resta
è un corpo esanime,
prosciugato, privato
della sua linfa vitale.
Viene chiamato Nosferatu,
cammina tra i vivi
eppure è un non morto,
ha canini aguzzi,
fatale è il suo morso.

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