Quando guardo le mie foto
e mi vedo pelato,
mi sembra che mi abbiano
asportato lo scalpo.
Mi sento disperato.
Penso, chi è quel disgraziato?
Quando mi vedo di profilo
e noto la panza,
mi viene un sospiro.
Mi sembro mio zio,
mi viene l’ansia.
Penso, sarà una gravidanza?
Quando mi guardo allo specchio
alla mattina presto,
appena sveglio,
con le occhiaie e il pallore,
mi prendo uno spavento.
Penso, chi è quello spettro?
Quando passo davanti a una vetrina
e vedo la mia immagine riflessa,
noto la commessa che rimane perplessa.
Starà pensando, cos’è quella schifezza?
L’unico modo, allora, di consolarmi
è pensando, tra me e me,
che non sarò proprio un bello spettacolo,
ma, se non altro, preferisco
essere bello dentro.
Preferisco apparire trasandato,
avere il volto scavato, essere stempiato,
ma non essere un bastardo nato.
Anche se non traspare dall’aspetto,
certo, non vincerò
un concorso di bellezza.
Ma non sono proprio
da gettare nella mondezza.
Se non altro, non nell’indifferenziato.
Spero di finire, almeno, riciclato.