Ho un pensiero fisso,
un tarlo che mi scava
fin dentro l’abisso,
e in pace non mi lascia.
È un idea malsana.
Un pensiero ossessionante
che mi corrode la mente,
che mi prude continuamente.
Ma non posso grattarmi,
non posso farci niente.
Mi costringe a fare cose irrazionali,
illogiche, ripetitive e compulsive.
Devo contare le linee sulle piastrelle,
le macchie sulle mattonelle.
Quanti puntini ci sono su tutte le pareti.
E se per caso perdo il conto
devo girare 3 volte in tondo,
battere ripetutamente il piede destro,
fare un saltello e via discorrendo.
Tutto questo trattenendo il respiro.
In pratica sono ostaggio di me stesso.
Così il tempo passa inesorabilmente,
non ho modo di fare niente altro.
È finita anche l’ennesima giornata,
domani dovrò ricominciare da capo.