Natale è il periodo di gioia per antonomasia. Anche se, forse, proprio per questo, è il più detestato da ogni meno fortunato, costretto a dormire per strada all’addiaccio. Lo sfarzo è un pugno nello stomaco a chi non ha niente da mettere sotto i denti, per tutti i poveri nullatenenti che, da un lato, sperano nella generosità del prossimo, e, dall’altro, si ricordano costantemente di essere soli, abbandonati a se stessi, reietti della società degli sprechi. E pensare che con gli avanzi si potrebbero sfamare così tanti meno fortunati, che, invece, sono costrette a vagare come ombre indesiderate alla ricerca di un tozzo di pane, anche la notte di natale. Cercando di affogare ogni dispiacere nel fondo di una bottiglia. Sperando di trovare un rifugio caldo almeno per la notte della vigilia.