Lacrime versate

Quanto t’ho aspettata,
neanche te lo immagini.
Rinchiuso nel mio guscio,
rannicchiato in un angolo buio.
Depresso duro.
Segregato in me stesso,
sempre disconnesso.
Col capo chino.
Aspettando solo la ghigliottina.
Annegato nella solitudine,
sommerso dalle lacrime.
Versate copiosamente,
aspettando, inutilmente,
solo che qualcuno
bussasse al mio uscio.
Ma ciò non è mai accaduto.
Le giornate trascorrevano,
si rincorrevano, inesorabilmente,
una appresso all’altra,
senza che potessi
farci, veramente, niente.
Se non mi fossi fatto forza da solo,
se non mi fossi risollevato
dal baratro in cui mi ero inabissato,
sarei di certo annegato.
Sarei andato a fondo
come un macigno.
Sarei già sepolto.