Il proprio ruolo

Ognuno cerca di ritagliarsi
un ruolo, un posto
in questo mondo contorto.
Sgomitando, spingendo,
a volte, soffocando
il suo stesso fratello.
Altre, sottraendo
il pane di bocca
perfino a un senzatetto.
E coloro che non sono disposti
a metterti i piedi in testa,
a calpestarti per emergere.
Coloro che non trovano
una collocazione perfetta,
un’etichetta da appuntare
sulla propria camicetta,
sono destinati
all’eterna peregrinazione.
A vagare nel deserto
della dannazione,
nelle lande desolate
della disperazione.
A saltare di palo in frasca.
A sputare sangue per sopravvivere.
A patire e subire
un’umiliazione dopo l’altra.
A morire di stenti,
insoddisfatti cronici,
alcolizzati marci.
Non per colpa loro,
ma perché questo mondo
ha la luna storta
e non li sopporta.
Perché sono nati diversi,
spiriti liberi senza redini.