Una presenza intangibile

Ecco ti vedo, ti immagino,
nella mia mente sei ben formata,
di tutto punto agghindata,
pronta per uscire a far serata;
oppure aspetti che rientri
fino a tardi alzata, ti ritrovo
sul divano appisolata,
al cuscino abbracciata.

Nella realtà, invece,
tardi a manifestarti,
come in una clessidra,
perdo ogni giorno un granello
di speranza di incontrarti.
Ti sottrai alla mia brama:
il mio desiderio ti reclama.
Sei assente, sei inconsistente,
sei sfuggevole, sei inesistente.

Cerco di scorgerti, di riconoscerti,
tra gli sguardi sperduti della gente.
Niente più che una scia di profumo,
da qualcuno lasciata frettolosamente,
dei ciuffi d’erba piegati gentilmente,
delle impronte impresse nella sabbia,
una panchina ancora calda.

Sento una risata a debita distanza,
scorgo una sagoma in lontananza,
come un miraggio apparso nel deserto,
un riflesso scomparso dallo specchio;
come una sirena avvolta dalla nebbia,
una stella dissolta mentre albeggia.