Sprazzi di felicità
zampillano
dalla plumbea
coltre umorale,
sfondando l’uscio
del siderale
grigiore mentale.
Rompono il guscio,
strisciando fuori
dal bozzo larvale
della depressione,
schiudendo
la propria prigione,
fatta di lacrime
e di amarezza.
Soffocando
la tristezza,
sgorgano
come fiotti
da una ferita
ancora aperta,
fatta di rimpianti
e occasioni perse,
eruttano come lava
incandescente
da una crosta
intrisa di apatia
e di malinconia.
Riaccendendo
la fiducia nel presente,
ravvivando
la speranza
in un assolato
futuro raggiante,
illuminando
il solitario, oscuro
e incerto cammino
di ogni viandante.