Un mondo alla rovescia

Viviamo, purtroppo,
in un mondo alla rovescia,
un mondo che ha preso
una strada sghimbescia,
un mondo che ha perso
la propria coscienza,
fondato sulla prevaricazione,
sullo sfruttamento e sulla violenza,
un mondo in cui è presente
uno squilibrio evidente,
un mondo alla disperata ricerca
del profitto autolesionista;
ciò che conta veramente
lo abbiamo perso di vista.

Del nostro povero pianeta
ne è stato fatto scempio:
una distruzione incontrollata,
una condotta avventata,
una strage premeditata;
eccone qualche esempio…

Il sud del mondo
è vittima delle
peggiori nefandezze:
è stato sventrato,
avidamente depauperato
delle proprie ricchezze,
da cui attingiamo
in modo scellerato,
per poter costruire
le nostre amate inezie,
e tentare di estinguere
la nostra innaturale
brama di possedere.

Il povero meridione
è stato schiavizzato
e ne viene sfruttato
ogni suo cm^2:
foreste rase al suolo
per saziare il nostro
insaziabile appetito,
e discariche a cielo aperto
per disfarci di tutto quello
che riteniamo superfluo.

Agricoltura
e allevamento intensivo
determinano della terra
lo sfruttamento progressivo.
Prolifera il cemento,
si propaga il dissesto,
aumenta l’impoverimento,
avanza il deserto.
La miniera sprofonda,
la petroliera affonda,
e la plastica inonda
la nostra povera
terra immonda.

La ingente perdita di biodiversità
annuncia un imminente calamità.

Intanto nel Nord più ricco,
il bambino diabetico
al MC si va ad ingozzare
con la pancia gonfia
di morte ed adulterazione.
Il bambino anoressico
patisce la fame,
dall’altra parte del reame,
con la pancia gonfia
di aria e disperazione.
Come la metti è
sempre malnutrizione.

Metà della nostra
alimentazione
finisce dal frigo
direttamente
nella pattumiera,
ci manca di base l’educazione.
Non è una qualifica
alquanto lusinghiera.
Metà della ricchezza del mondo
è nelle mani dell’1%,
e metà della popolazione,
nel frattempo,
vive con meno
di 5 dollari al giorno;
ma l’accattone basta
che si levi di torno…

Un prodotto da scaffale
deve fare il giro del mondo
per poter essere venduto
ad un prezzo scontato,
quando potrebbe
essere coltivato
dietro casa a km 0,
e non spedirti
per direttissima al cimitero.

Non ci vuole mica Confucio
per capire che è un beneficio
per la propria e l’altrui salute.

Per l’homo sapiens
invece di riciclare
ridurre e riutilizzare,
come solo la natura sa fare,
l’unico accorgimento
è sforzarsi di non inquinare
più di quanto la biosfera
non riesca a sopportare.
Per la multinazionale
l’unico comandamento
è esternalizzare!

Quando la minoranza vive
alle spalle della maggioranza,
quando le leggi sono fatte
da pochi peri i soliti farabutti,
e non da molti per tutti,
l’unica prospettiva
è cambiare il nostro paradigma,
armarci di buon senso,
materializzare il nostro dissenso,
strafarci di cultura,
lasciare una casa sicura
a qualche generazione futura,
o forse conviene
fare direttamente i bagagli
e traslocare su Marte,
magari lassù
avremo più fortuna.

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