Nella casa di ognuno c’è quell’armadio dimenticato
in cui regna il disordine, e che ti provoca l’inquietudine:
le ante traboccano di scheletri accatastati,
e i cassetti straripano di sogni abbandonati.
Ogni tanto lo guardi, vorresti aprirlo, ma non fai mai sul serio.
Quando ci passi davanti, rischi di essere rapito dall’uomo nero.
Finché un giorno ti decidi, entri, e ne vieni sommerso.
Ci sono periodi sfortunati in cui ti senti perso,
e più ti impegni cercando di metterlo a posto,
e più ti cade tutto addosso, e ne vieni travolto.
Ma poi ci sono anche quei fortuiti momenti
in cui gioisci perché ritrovi un sogno accantonato
che pensavi perso, o uno scheletro del passato
che pensavi sepolto, e invece era solo impolverato,
ci ripensi, lo ripulisci e, in fondo, ti senti sollevato.
Non è mai troppo tardi per mettere in ordine
quel puzzle di pezzi sparsi della propria vita,
approfitta degli attimi di solitudine, aprirlo,
e alla fine, vedrai, è solo una questione di abitudine.