Ricordare un evento del passato
è come ricevere un saluto inaspettato
da un passante appena incrociato.
È come incontrare un amico dimenticato
o ritrovarlo dopo averlo a lungo cercato.
È come conquistare un amore bramato
e stringerlo dopo averlo a lungo desiderato.
È come fare pace dopo aver a lungo litigato.
Gli eventi tornano a galla, riemergono
dal subconscio dove erano stati sepolti,
dopo avere a lungo dragato il fondale,
dopo aver scandagliato ogni evento, seppur banale.
Si accalcano a frotte, fanno a botte,
si ripropongono, si sovrappongono.
Ma più rovisti e più ripeschi
anche ricordi che non vorresti:
desideri inespressi e istinti repressi,
sogni infranti e pensieri angoscianti,
decisioni sofferte e persone disperse,
sogni di gloria svaniti, e momenti
passati alla storia ormai svampiti.
Quel che alla fine ti resta è la consapevolezza
che per quanto ti sforzi e ti contorci,
non potrai più riviverli allo stesso modo,
non potrai più correggerli in nessun modo.
Ma, col tempo, apprendi che sono preziosi
anche i ricordi più tormentosi e dolorosi,
e, con la paglia, capisci che devi imparare la lezione,
per non commettere più gli stessi errori,
per non dover più rivivere gli stessi orrori.