Ci siamo incontrati, per caso,
un giorno piovoso sull’autobus.
Tu eri in piedi, tutta trafelata,
piena di pacchi e pacchetti,
con l’agenda fitta di impegni.
Io ero seduto, stanco morto,
dopo un lungo turno di lavoro.
Al momento di scendere
ci siamo scontrati,
mentre eravamo in fila.
Ti è caduto tutto a terra,
e quando ci siamo chinati
all’unisono per raccogliere,
quando le nostre mani
si sono sfiorate,
è scoccata la scintilla.
È stata come una folgorazione,
è stato un colpo di fulmine.
Da quel momento
non ci siamo più lasciati.
È stato uno scontro del destino,
si è sovrapposto il nostro cammino.
Da quel momento,
pur rimanendo liberi,
siamo diventati inscindibili.
Ci siamo scontrati come due atomi
di idrogeno nel cuore del sole.
Ci siamo fusi insieme,
sprigionando un energia enorme,
senza mai più lasciarci,
senza mai più dividerci.