Sono politicamente scorretto.
Dico quello che penso.
Ironizzo su ogni aspetto,
a costo di essere frainteso.
Di quello che tutti vorrebbero sentirsi dire,
sinceramente, me ne frego.
Anche se cerco di essere comunque corretto,
di non offendere o essere mai in difetto.
Cerco di trattare tutti allo stesso modo.
Ognuno dovrebbe essere considerato per quello che merita,
non perché appartiene a un gruppo o a minoranza etnica.
L’inclusività portata all’estremo rischia di diventare ipocrita.
Oggigiorno purtroppo conta soltanto l’apparenza.
Tutto deve sembrare candido e lindo,
tutto è ricoperto di una patina di perbenismo,
tutto è intriso di vittimismo.
Per un nonnulla tutti si indignano,
rivendicando e rivangando.
Il mondo ormai è sotto dittatura benpensante,
se non ti omologhi al pensiero dominante,
ti fanno passare subito dalla parte del torto.
Guardando la televisione, ti sembra di vivere
in un mondo popolato da fate e unicorni,
ma in realtà, sotto sotto, sono tutti corrotti.
All’ordine del giorno ci sono sempre i sopprusi.
Il mondo pullula di evidenti contraddizioni,
la disparità di condizioni e diritti è eclatante.
Bisognerebbe capire le priorità,
cosa c’è da cambiare di veramente importante,
invece di accontentarsi di inezie.
Che bisogno c’era di fare la sirenetta africana?!
Che importa se muove prima il bianco o il nero,
chi se ne frega se non ci sono bagni per il neutro?!
Sono solo dei contentini psicologici,
per sviare il malcontento generale.
Non si possono censurare cartoni,
non si possono correggere libri e canzoni,
pensando di rimediare agli errori delle passate generazioni.
Tutto a modo suo deve essere contestualizzato
alla morale e alla mentalità
di quel momento del passato.