A ogni volo di linea in economy,
sembra di stare rinchiuso in un manicomio.
Sembra di girare il seguito
dell’aereo più pazzo del mondo.
C’è quello che emette flatulenze,
silenziosamente, e tutti si respira
in maniera intermittente.
Quello che porta neonati a bordo
che piangono ininterrottamente.
Quello che parla a macchinetta,
che ti attacca un bottone,
manco se fosse Platone.
Quello grasso che occupa due poltrone
e suda per due persone.
Quello che sviene in fretta,
appena l’aereo si stacca da terra.
Quello che fuma in bagno,
cercando di non farsi beccare
e, puntualmente, fa una figura di merda colossale.
Quello che butta giù tutto il sedile
e ti comprime, schiacciandoti le gambe.
Quello che non ha pagato
per scegliere il posto
ma si vuole spostare a ogni costo.
Quello che a ogni turbolenza
si aggrappa col le unghie al sedile,
si fa il segno della croce,
prega e rischia di svenire.
Quello che si ubriaca a merda.
Quello che si spara
tutta una rassegna di film in ostrogoto.
E per ultimo c’è l’arabo barbuto
che a ogni starnuto,
sembra che urli:”Allah Akbar!”,
viene sempre scambiato
per un terrorista islamico.
E a bordo scatta subito il panico.