Bere per dimenticare

Vedo persone bere
per dimenticare
i dispiaceri giornalieri.
Per dimenticare
i brutti pensieri.
Per dimenticare
gli scheletri passati.
Bevono perché
non si sono mai adattati
a questa realtà spietata.
Arrivano gattonando
a fine giornata.
Strisciano fino al frigorifero
e affogano i dispiaceri
negli alcolici.
È la loro valvola di sfogo.
Non riescono a vivere
senza essere alterati.
Si sentono disperati,
non voluti, indesiderati,
in una società malata
che non li ha mai apprezzati,
che non li ha mai accettati.
Si sentono esclusi.
Bevono sperando
che andrà tutto in frantumi.
Cosi facendo però
non fanno che peggio.
Il bere da un piacere 
diventa una schiavitù
di cui non poter più fare a meno.
Entrano in un circolo vizioso
autodistruttivo.
Da cui non usciranno
se non molto difficilmente,
spesso solo in un feretro.