Una pizza per tutti i gusti

C’è chi prende una caprese
e non ho molte pretese.
Chi prende una margherita,
perché la ritiene semplice ma squisita.
Chi prende una quattro stagioni,
che accontenta un po’ tutte le inclinazioni.
Chi prende una capricciosa,
che pensa sia alquanto sfiziosa.
Chi prende una diavola,
così ha finalmente qualcosa
di piccante da servire in tavola.
Chi prende una boscaiola,
dove i funghi la fanno da padrona.
Chi prende una 4 formaggi,
dove il gorgonzola non perdona.
Chi prende una salsiccia e patate,
perché non teme le abbuffate.
Chi prende una tartufata,
che solo dal nome pare pregiata.
Chi prende una marinara,
perché piace perfino alla befana.
Chi prende una fornarina col rosmarino,
perché vuole sembrare a tutti i costi dimagrito.
Insomma c’e n’è per ogni gusto.
Dove cogli, cogli giusto.
È un peccato di gola
a cui proprio non si rinuncia.
Se sei un italiano poi,
la pizza, è come una droga,
che crea elevata dipendenza.
Se non la mangi vai in astinenza,
neanche fossimo tartarughe ninja.
Neanche fossimo tutti sotto ganja.
È un must del sabato sera,
accompagnata da un bel boccale di birra.
Ma se non ti facesse ingrassare,
a dismisura come una balena,
la mangeresti sempre
a pranzo e a cena.