Era diventata un abitudine, una consuetudine per me,
ogni volta che le cose stavano andando a gonfie vele,
ogni volta che ero pronto a passare al next level,
ogni volte che le cose cominciavano a farsi interessanti,
ogni volta che gli avvenimenti diventavano meno deprimenti,
ogni volta che ero sul più bello, dovevo per forza
ritornare al punto di partenza, riavvolgere il nastro.
Succedeva sempre una vicissitudine, un colpo di sfortuna
che rompeva le uova nel paniere e tutto rimetteva in discussione,
succedeva sempre una causa di forza maggiore che
mi obbligava ad azzerare tutti i progressi, a ricominciare da capo.
Allora ricominciavo, cercando di mettermici con tutti i crismi,
ma più mi applicavo e più ogni sforzo risultava vano, anche se
speravo sempre che fosse la volta buona per infrangere la regola.
Ma più passava il tempo e più non riuscivo ad andare avanti,
ero come intrappolato in un loop infinito, in un circolo vizioso,
sembravo vittima di una maledizione, di un sortilegio.
Alla fine ho capito, era solo la paura che mi teneva ostaggio,
era la paura di perdere ogni traguardo, raggiunto così faticosamente;
era la vita che cercava di darmi una lezione importante.
Col tempo ho imparato che, ricominciare, può diventare
un occasione per fare le cose per bene, per farle nel modo giusto,
con cognizione di causa, ho imparato a programmare,
sono diventato meticoloso, mi getto anima e corpo,
ma cerco di non affezionarmi troppo, di non accanirmi,
perché so che in ogni momento potrei perdere tutto.
Così ho imparato a lasciare andare le cose,
ho imparato ad andare avanti e a fregarmene,
e se per caso accade di nuovo, non mi do per vinto,
cerco di cambiare, di adattarmi e di sfruttare
la situazione a mio vantaggio, non sempre ci riesco,
ma ho imparato ad accettarlo, fa parte del gioco.