Non riesco ad immaginare cosa voglia dire,
avere le zampe e non poter scavare,
avere le zanne e non poter rosicare,
avere gli zoccoli e non poter galoppare,
avere le ali e non poter volare.
Non riesco ad immaginare cosa voglia dire,
non aver mai visto la luce del sole,
non aver mai respirato l’aria fresca del mattino,
non avere mai sentito il canto degli uccelli,
non aver mai provato il solletico di un filo d’erba,
non potersi rotolare, non potersi muovere,
non poter correre, saltare e cantare.
Non riesco ad immaginare cosa voglia dire,
vivere tremando, aspettando di essere torturati,
annegare nelle proprie lacrime, nella paura,
annaspare nella sofferenza, nell’odio e nel rancore,
sentirsi sempre affamato e infreddolito, stanco e in pericolo,
essere privato del piacere di essere al mondo,
essere privato del proprio futuro.
Non riesco ad immaginare cosa voglia dire,
non riuscire più ad avere la volontà di andare avanti,
non riuscire più a desiderare di non essere rinchiuso,
sentirsi addirittura al sicuro dietro a quelle sbarre,
avere perso la forza di combattere,
avere perso la voglia di esistere,
essersi arresi, aspettando solo la fine.
Ogni essere vivente ha il diritto di sentirsi libero
e di esultare di quel momento effimero,
di sentirsi voluto, protetto e cullato,
di sentirsi desiderato, di sentirsi amato,
di assaporare il profumo di intere primavere,
di gioire per il proprio avvenire.