Diritto di morire

Mi sconvolge sempre il fatto che il diritto di morire, nel nostro “bel paese”, non sia legale, che chi patisce atroci sofferenze per qualche malattia devastante non possa dire: basta, stacco la spina, la faccio finita… Secondo me, la propria vita appartiene a ognuno e, finché non coinvolge qualcun’altro, ha il diritto di essere libero di decidere del proprio destino, di porre fine al proprio cammino. Ma nel nostro paese questo non accade, perché coloro che comandano, del dolore dei comuni mortali, se ne fregano, come quelli che all’eutanasia si dichiarano contrari, d’altronde. Almeno finché non saranno loro stessi agonizzanti in punto di morte, finché non toccherà anche a loro la medesima sorte, solo allora avranno le idee più chiare, forse…

«Poiché la tua vita appartiene a te, solo a te spetta decidere quando e come porvi fine. È un diritto personale inalienabile, che fonda ogni altro diritto e senza il quale ogni altro diritto può essere revocato in dubbio.»
 
Paolo Flores d’Arcais, su L’espresso, 2006