Ciò che non concepisco
è il silenzio-assenzo,
quel mutismo senza senso,
di chi è a conoscenza,
di chi assiste, senza dire niente,
che offende profondamente
il silenzio assordante
di chi vorrebbe parlare,
ma deve subire un maltrattamento,
senza potersi ribellare.
Questa vergognosa usanza
di chi vuole imporre la ragione
con l’uso della violenza,
di chi pretende la sottomissione
con l’uso della forza,
di chi vorrebbe estorcere
il rispetto incutendo paura,
è un ignobile barbarie,
è vigliaccheria pura,
è spregevole dittatura.
Quello che mi spaventa
è il silenzio-assenso
della gente complice,
che offende profondamente
il silenzio assordante
di tutte le vittime.
La gente che non riconosce,
che non vuole vedere,
che non ricorda,
le atroci sofferenze,
le ingiustizie e i torti subiti,
le urla strazianti e i vagiti,
le esplosioni, l’angoscia e il terrore,
i genocidi, i supplizi e le atrocità,
commesse in nome della religione,
della bandiera, della rivalità,
degli interessi, dei luridi denari;
non sono solo affari…
L’omertà lede la dignità.
Non mi stupisco più di niente
ma non mi zittisco,
non faccio finta di niente.
Parlo per chi vorrebbe
ma non può parlare,
parlo per chi è vittima
e non si può ribellare,
parlo per chi potrebbe
ma non ha il coraggio,
parlo per chi dovrebbe
invece ne trae vantaggio.
Parlo perché così è giusto,
parlo guardando il presente,
senza dimenticare il passato.
Quello che è stato non è stato.
Qualcosa avremo pure imparato?!