Disagiovanile

Capisco la rabbia accumulata,
il disagio maturato.
Capisco la frustrazione,
la crescente insoddisfazione,
di quando realizzi
che nessuno ti vuole,
che a nessuno importa niente di te
e sai di non avere prospettive.
Di quando realizzi
che hai buttato il passato,
che stai sprecando il presente
e che il tuo futuro
è assente ingiustificato,
è stato sacrificato
per gli interessi degli onnipotenti.
Ti senti raggirato,
non sai con chi prendertela
e sfoghi la tua rabbia come capita.
Col bullismo, le risse e gli atti vandalici,
stordendoti con droghe e alcolici,
cercando di soffocare il dolore,
cercando di sopperire come puoi
agli affetti mancanti.
Capisco il disagio,
il baratro che divide
la tua generazione
da quella dei tuoi genitori.
Per non parlare
dell’inesistenza e incompetenza
degli assistenti sociali.
Capisco tutto questo,
ma tu devi capire
che non è quello
il modo giusto di reagire.
Che non te la puoi prendere
con chi non c’entra niente.
Rischi di essere risucchiato
in una spirale autodistruttiva,
da cui troppi escono solo
con un salto nel vuoto.
Non ti serve disciplina
ma delle guide, degli esempi
di rettitudine, di onestà
che ti rimettano in carreggiata.
Prima che sia troppo tardi,
prima che la vita ti sfratti
sbattendoti la porta in faccia.