Pezzo difettoso

Sono un pezzo difettoso,
quando mi sento male
e non capisco il perché,
divento nervoso, ansioso.
Ho difetti di fabbricazione,
ne scopro in continuazione,
è la mia naturale condizione.
Quando poi non ci capisce nessun dottore,
vado nel pallone, mi viene il magone.
I miei geni sono mal funzionanti,
più vado avanti con gli anni
e più aumentano gli acciacchi.
Ho provato a chiedere il reso,
ma non sono stato compreso,
non mi hanno preso sul serio.
Hanno avuto la faccia tosta
di dirmi che è tutto nella mia testa
e che per me non c’è speranza.
Se sperimentassero una volta,
almeno, tutti i miei malanni,
se provassero a mettersi nei miei panni,
sarebbero, immantinente, alla frutta.
La mia garanzia è scaduta
o forse non l’ho mai avuta.
Sono andato fuori produzione,
per me l’unica opzione è la rottamazione.
Nonostante questo cerco di andare avanti,
di trattare tutti con i guanti.
Perché quando sperimenti il dolore,
vorresti che nessuno si trovasse in quella condizione.
Ripensando ai bei momenti
quando si era sempre spensierati e contenti,
quando non sapevi cosa fosse la malattia,
mi viene un po’ di nostalgia.
Quando si dava per scontato tutto
e non si era mai vestiti a lutto.
Quando si contavano gli anni compiuti
e non pronosticavi quelli restanti.
Quando non esistevano i rimpianti
e si dava per scontato
di avere l’intera vita davanti.