Certe volte
una persona debole
sviluppa una sorta
di dipendenza
dal suo partner.
Anche se è violento,
non può starne senza,
diventa la sua preda.
Una persona fragile
diventa assuefatta,
resta alla mercé
del proprio carnefice.
Non ha la forza di ribellarsi,
riesce solo a piegarsi.
La paura la imprigiona.
Come per la sindrome di stoccolma,
dal rapitore sviluppa una sorta
di dipendenza affettiva.
Ogni aguzzino
che incute paura
con la tortura,
fisica e psicologica,
pretendendo affetto,
estorcendo il rispetto,
non è altro che un vigliacco.
Andrebbe isolato,
interdetto
e abbandonato
sul ciglio delle strada.
Incatenato al guardrail
o lasciato a marcire
in galera a vita.
“Scambiamo tutto per amore, mentre l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni, c’entra come la libertà con la prigione. Un uomo che ci mena non ci ama”.
Luciana Litizzetto