Quante occasioni evaporate
nelle vite di ognuno di noi.
Quante lasciate e poi perse.
Sono talmente tante
che non si riesce a enumerarle.
Quante lacrime versate.
Quante occasioni mancate.
Quante speranze
rimaste sepolte
nei recessi della memoria.
Sono i treni persi.
Quelli per cui ti dispereresti.
Per cui ti strapperesti i capelli.
Per cui pensi e ripensi
a come sarebbe stato
se si fosse avverato.
Se fossi salito a bordo.
Se l’avessi preso al volo,
anche di straforo.
Pure senza biglietto,
chiudendoti nel gabinetto.
Ma ormai il treno è passato.
A volte non si è neanche fermato
o giusto un minuto contato.
Il tempo si sa è a senso unico
e non si può disperarsi,
non si può andare a ritroso.
Come in una clessidra,
dove ogni granello cade dall’alto
e mai in verso opposto.
Di sicuro, di tempo,
non ce n’è mai abbastanza
per guardarsi indietro.
Non rimane che salutare
il treno che passa sul suo binario,
augurare ogni bene,
e lasciarlo scorrere.
Lasciaro andare per la sua rotaia
e vedere il fumo che si dirada.
Che scompare il lontananza
e con se porta via ogni speranza.