
Io, me stesso, me medesimo
Sono Io, me stesso, me medesimo, un tipo ambiverso, perso tra il mio mondo interiore e quello esteriore. Sono un personaggio atipico, in un mondo apatico. Sono sempre in bilico, tra la realtà e il mio universo onirico...
Sono Io, me stesso, me medesimo, un tipo ambiverso, perso tra il mio mondo interiore e quello esteriore. Sono un personaggio atipico, in un mondo apatico. Sono sempre in bilico, tra la realtà e il mio universo onirico...
Mi succede, sovente,
di fagocitare e assimilare
le personalità e le idee
di chi incontro e conosco,
di rielaborarle e poi farle mie.
Sono un calderone di espressioni,
una fucina di modi di essere,
una tavolozza di sfumature...
Sprazzi di felicità
zampillano
dalla plumbea
coltre umorale,
sfondando l'uscio
del siderale
grigiore mentale.
Rompono il guscio,
strisciando fuori
dal bozzo larvale
della depressione...
Quando arrivi a un certo punto
della tua vita, e nel vedere
la tua immagine riflessa provi disappunto,
non ti rimane che immaginare
come saresti sempre voluto essere
e diventarlo, non ti resta che
reinventarti, riscriverti, riprogrammarti,
trasformarti in qualcun altro...
Nella mia vita, non mi è mai piaciuto focalizzarmi troppo su una cosa, ero talmente affascinato dalle molteplici possibilità messe a disposizione dal creato, che volevo provare tutto, ne ero inebriato...
Era diventata un abitudine, una consuetudine per me,
ogni volta che le cose stavano andando a gonfie vele,
ogni volta che ero pronto a passare al next level,
ogni volte che le cose cominciavano a farsi interessanti...
Essere malato mentale vuol dire:
non sapere mai cosa è immaginario e cosa reale,
non sapere mai cosa fare e di chi potersi fidare,
essere soggetto a sbalzi repentini d'umore,
essere costantemente in preda al terrore...
Col tempo e con la pazienza,
si impara a convivere
con la lontananza,
giunti a un certo punto
se ne ha abbastanza,
si impara a bastarsi,
si impara a fare senza
di qualcuno che ci stia accanto,
si impara a fare affidamento
sulle nostre forze, soltanto,
ma si tende anche a isolarsi...
Bisogna sempre
ritagliarsi un attimo
per stare fermi
e distendere i nervi.
Rilassarsi ed estraniarsi.
Staccare la spina...
Devo convincermi che il meglio deve ancora venire,
che è arrivato il momento decisivo per agire,
che tutto quello che ho passato è servito per una ragione,
che quello che ho sofferto non è stato per una mia decisione...