
La malattia chiamata pedofilia
Non ci sono parole
per descrivere l'orrore
di questo fenomeno,
di questo disturbo patologico
che è sempre maggiormente
dilagante e imperversante
in questo mondo marcio...
Non ci sono parole
per descrivere l'orrore
di questo fenomeno,
di questo disturbo patologico
che è sempre maggiormente
dilagante e imperversante
in questo mondo marcio...
Gli omicidi di genere
purtroppo esistono.
Anche se un raptus
è un attimo
e può capitare
a chiunque.
È, ahimè, vero
anche che le donne
sono maggiormente
le vittime designate.
Perché, per la maggiorparte,
non si possono difendere...
Sei un cavernicolo,
sei un troglodita.
Pensi di imporre il tuo volere,
di pretendere l'obbedienza
usando come strumento
la cruda violenza,
per sentirti forte,
per sentirti grande.
Ma in questo modo
dimostri soltanto
la tua debolezza...
La neutralità non aiuta
chi è in difficoltà,
ma avvantaggia
chi se ne approfitta.
Bisogna sempre
prendere posizione
in qualsiasi situazione.
Prendere una decisione
a costo di essere
ridotti in minoranza...
C'è chi si accontenta
di riempire gli spazi
con chiunque capiti.
C'è chi non riesce, per paura,
a stare bene con se stessi.
Chi non riesce a colmare
da solo i propri vuoti,
e si aggrappa disperatamente,
con le unghie e i denti,
ai passanti...
Chi reclama la parità dei diritti,
dovrebbe capire che implica
anche la parità dei doveri.
Che ci dovrebbe essere sempre reciprocità.
Chi offrirà a sua volta riceverà.
Una spalla su cui piangere,
una mano su cui contare...
Disprezzo profondamente
chi considera la donna
come un oggetto
da sfoggiare e da esibire,
quasi fosse un trofeo di caccia.
Da consumare e poi gettare
nell'indifferenziata,
come fosse una portata avanzata...
Sento dentro
tutto lo sgomento,
tutto il disprezzo
di chi subisce
senza poter
proferire verbo.
Tutta la rabbia,
tutta la sofferenza
di chi si arrende
senza poter
fare niente...
Certe volte
una persona debole
sviluppa una sorta
di dipendenza
dal suo partner.
Anche se è violento,
non può starne senza,
diventa la sua preda.
Una persona fragile
diventa assuefatta,
resta alla mercé
del proprio carnefice...
Ciò che non concepisco
è il silenzio-assenzo,
quel mutismo senza senso
di chi è a conoscenza,
di chi assiste, senza dire niente,
che offende profondamente
il silenzio assordante
di chi vorrebbe parlare,
ma deve subire un maltrattamento,
senza potersi ribellare...